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GALLERY

Panineria e Pizzeria - Manukè

La relazione tra gli spazi ricalca una precisa forma di organizzazione e nello stesso ambiente convivono l’anima del cuoco e del pizzaiolo.

Le finiture sono di grande pregio, a cominciare dalle pavimentazioni lucide in gres porcellanato proseguendo con il Krion® bianco dei banchi di tavola calda, e varie essenze di legno coniugate nelle tonalità calde. Una scelta fondamentale sui materiali è stata quella di utilizzare finiture metalliche placcate su strutture realizzate su misura: all’ingresso l’attenzione è infatti catturata da una serie di parallelepipedi luminosi di varie dimensioni, istallati a soffitto, rivestiti in finitura lucida di rame, che si ripropone sulla pannellatura della grande cappa, protagonista insieme alla parete di fondo della cucina. Superato il varco che divide solo virtualmente le due funzioni, la pelle del corridoio si veste di una serie di “patches” che contengono i colori, più vivi ma ugualmente eleganti -oro, nero, blu- consentendo così allo sguardo di misurare la dimensione di questo ambiente, caratterizzato da panche imbottite, pouff e poltroncine alternative alle classiche sedute tipiche di questi spazi. 

Proseguendo in fondo alla sala si raggiunge l’ultimo spazio fruibile, più interrato e dall’altezza inferiore. Un telo termo-teso e retroilluminato, su cui è stata stampata un’immagine di un paesaggio, sfonda totalmente la prospettiva del tetto creando l’illusione di un lucernario, attraverso cui questo stesso paesaggio è visibile.

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SFUMATURE DI BLU

La progettazione si snoda su una base di partenza abbastanza regolare volutamente interrotta da alcuni segni fluidi forti, che generano delle pareti curve utili nella suddivisione di alcuni ambienti. A catturare immediatamente l’attenzione è la scala che conduce al piano mansardato, anch’essa generata da due tratti di curva, la prima a formare una sorta di podio che si innesta su un muro di spina, la seconda a delineare una vera e propria rampa, a sbalzo dalla parete. La gradonata iniziale si espande all’esterno creando una base per ospitare il televisore. I parapetti in vetro strutturale sono anch’essi curvati ad arte.

L’altro attore della scena risulta essere il camino, trifacciale, dalle forme più squadrate, in cui convivono i volumi chiari, che richiamano il pavimento e il tetto entrambi in legno sbiancato, e il nero assoluto della pietra lavica levigata.

L’accesso alla zona notte avviene sotto un tetto “stellato”, attraverso un disimpegno su una quinta rivestita con una carta da parati dall’effetto “murales”. La grande parete a doppia altezza, le ricercate impiallacciature del legno della scala, i particolari dell’arredo, richiamano tutti a queste tonalità di blu che ben si sposano con le superfici chiarissime declinate su una scala di grigi appena accennata.

ABITARE IN VERTICALE
 

Il progetto prevede lo sviluppo dell’intera abitazione su due livelli. Nel primo livello sono ospitate le funzioni della prima accoglienza e della notte nel secondo un grande "open space" accoglie i riti della vita diurna, in uno spazio con tetto a falda sviluppato sia in orizzontale che in verticale, con una ulteriore estensione verso l’esterno,che avviene attraverso due ampie verande. Nella zona notte si è scelto di avere una predominanza di temi, colori, e materiali. Il gres porcellanato è qui declinato in diversi schemi di posa e su tutti i formati disponibili, tanto da creare una continuità totale tra l’ambiente della camera da letto e quello del bagno di pertinenza, separati tra loro soltanto da un divisorio vetrato e trattati per l’appunto con i medesimi materiali.

I VOLUMI CHE UNISCONO GLI SPAZI

L’idea progettuale nasce dalla volontà di ricreare suggestioni tipiche delle spazialità esterne in un progetto di interni, ricreando l’atmosfera del LOFT in un appartamento condominiale. Fondamentale nella concretizzazione di questo concetto il ruolo dell’ambiente in doppia altezza che si fa percepire come una corte “al chiuso” dall’alto della quale potersi affacciare per osservare il cuore della casa il living e la vita che si svolge al suo interno. Per questi motivi l’accesso al piano superiore avviene come un percorso che non si limita a svolgere la sua funzione di collegamento attraverso la scala, ma che accompagna il proprietario nella scoperta di punti di vista che in orizzontale altrimenti gli sfuggirebbero, attraverso dei tagli e delle bucature praticati nelle tramezzature.

ALLE PENDICI DELL'ETNA

La progettazione è stata commissionata da una giovane coppia, con esigenze di accoglienza e convivialità nei confronti di ospiti e amici. Per queste motivazioni dei due livelli a disposizione, si è scelto di porre l'accento sulla zona pranzo-living, imprimendo il più possibile l'idea di'"open" agli ambienti, la cui distinzione formale è affidata alla differenziazione dei livelli (contro-soffittature e pedane) piuttosto che alla chiusura con pareti e tramezze. Gli spazi restano tutti a portata "di sguardo" ad eccezione dei locali di servizio inglobati in un volume rivestito in legno che racchiude le funzioni più intime della casa. In particolare la zona pranzo "fluttua", su di un blocco di pietra naturale alleggerito da una sottostante illuminazione a LED, che prosegue con lo stesso materiale sulla scala di collegamento al livello superiore, in cui ritroviamo la camera padronale.

LUXURY HOME

Il progetto prende spunto dall’esigenza di creare spazi di pertinenza separati, ma non completamente divisi per la coppia di committenti e dei figli adolescenti. L’appartamento si sviluppa infatti su due livelli, il primo dall’ambientazione sobria destinato ai genitori, quello superiore, ricco di colore con copertura lignea, ospita le camere dei ragazzi e una zona studio-living. L’elemento di raccordo è certamente la scala, realizzata in marmo tecnico, assieme all’intero vano, delimitato da volumi con bucature/feritoie che non chiudono totalmente e che mettono in comunicazione visiva gli ambienti. Un volume illuminato da due sospensioni, che attraversa la doppia altezza si raccorda trasversalmente con la zona divani del piano inferiore dialogando con una parete dal rivestimento materico, che ha la funzione di costituire lo sfondo per la TV. La cucina, realizzata su disegno, è ospitata da un volume rivestito con una lamina metallica che nasconde due porte filo-muro per la zona notte e studio.

RILETTURE DI UN CLASSICO

Lo stato di fatto rilevato denotava una mancata caratterizzazione delle singole funzioni degli ambienti, un uso del colore senza particolari punte d’accento e la presenza di una parete d'ingresso spoglia. Quindi le intenzioni di progetto sono state rivolte a dare un maggiore risalto alla zona d’accesso con la creazione di una contro parete in cartongesso. Del resto la contro parete stessa, assumendo forme, dimensioni e ingombri differenti, percorre la zona living divenendo contenitore per una grande TV e diventando il punto focale che mancava all’intero ambiente. Proseguendo fino ad intersecarsi con la zona pranzo crea un filtro che non chiude completamente alla vista lo spazio, ma distingue più nettamente le funzioni conviviali da quelle private. E’stato fatto ampio utilizzo di rivestimenti parietali per rafforzare elementi architettonici quali la sinuosa parete e la superficie che fa da sfondo al camino in bio-etanolo.

HAIRSTYLIST

Il progetto in essere ha riguardato la riconversione di uno spazio che ospiterà un’attività di acconciatori. Principale esigenza era quella di suddividere l’ambiente per ricreare un’area lavaggi separata dalla zona di lavorazione, garantendo una certa privacy, tuttavia mantenendo la percezione della profondità totale dell’ambiente. Cosi' parte del controsoffitto, rivestito con un parato a motivi geometrici, abbandona la direzione dell’orizzontalità per ripiegarsi su se stesso e diventare un setto verticale sospeso e continuare infine con un altro elemento basso che lo trasforma in un “muro interrotto”. Altro esercizio progettuale si declina sulla parete degli specchi che definisce, con un susseguirsi di volumi e colori, lo snodarsi delle varie attività, per concludersi nuovamente nella quinta dello spazio, dove diventa contenitore a servizio delle mansioni. La porzione centrale di questa parete è sottolineata dalla presenza di un decoro in pannelli tridimensionali dalla cui sottrazione si ricavano per l’appunto gli specchi, anch’essi pensati come pannelli irregolari. Il motivo che si ripete è questo ricciolo sinuoso, quasi a richiamare la sostanza della materia prima alla quale in questo luogo si da forma.

STUDIO CED

L’intervento ha riguardato il progetto di interior di uno studio associato, passando per la riconversione di un immobile, adibito ad abitazione privata, che ha assunto la nuova destinazione d’uso di ufficio per due professionisti e i loro collaboratori. Particolare attenzione è stata posta nella caratterizzazione dei micro-ambienti di lavoro, pensati per rispecchiare e ricreare la personalità dei loro fruitori, da ciò la differenziazione, talvolta netta, di uno spazio rispetto all’altro, percorsa tuttavia dalla presenza calda e costante del parquet laminato, nella finitura “pino bianco”. Lo studio illuminotecnico è stato poi curato per fornire una luce diffusa ai singoli ambienti, per cui con l’ausilio di controsoffitti e contropareti è stato fatto uso di incassi di varie tipologie, dalle caratteristiche selezionate di volta in volta a seconda dell’illuminazione desiderata.

INFLUENZE SHABBY

La progettazione di questo appartamento trae ispirazione dall’affermarsi di uno stile di grande attualità, il cosiddetto “Shabby chic”, qui infatti finiture elaborate e di un certo pregio si mescolano con una tendenza al total white che richiama ambientazioni country, romantiche, quasi bucoliche.

La metratura dell’appartamento, non troppo estesa, ha suggerito una divisione piuttosto fluida tra le varie zone, una superficie totalmente aperta per il living e una serie di ambienti chiusi disimpegnati da uno spazio caratterizzato fortemente da un volume unitario interrotto da una serie di aperture.

La scelta è stata quindi quella di mimetizzare tutti questi varchi, attraverso l’impiego di porte raso muro foderate con un rivestimento murale ad effetto patchwork, con un soggetto che restituisse quell’immagine un po’ vintage che caratterizza questo linguaggio di stile.

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